La famiglia come protoimpresa
non solo consumatori ma protagonisti dell'economia
venerdì 11 novembre 2016 - Dalle 19:30 alle 21:00
Il prof. Vincenzo Bassi, docente di Diritto Tributario nel Dipartimento di Scienze economiche, politiche e delle lingue moderne dell’Università LUMSA di Roma, racconta il fenomeno “famiglia” dal punto di vista dell’economia.
Le politiche familiari attuali sono quasi sempre orientate all’emergenza, in concorrenza con altre emergenze e non sempre considerate prioritarie.
La famiglia produce servizi a favore di se stessa e dei suoi membri e non si limita a consumare ma, avendo le caratteristiche di qualsiasi impresa (organizzazione, economicità, professionalità), è anche un soggetto produttivo che investe le proprie risorse per svolgere appieno i suoi compiti: è la “protoimpresa”.
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RESOCONTO
Il servizio di Telenorba (dal minuto 7 e 30 al minuto 9)
La famiglia è una piccola impresa a tutti gli effetti, che non consuma soltanto ma produce servizi.
Il relatore ha raccontato che quando decise di prendere casa insieme a sua moglie, a fronte di una richiesta di prestito ponte, in banca gli risposero che: “La famiglia non fa investimenti ma consuma soltanto”.
Questa affermazione non è conforme a quanto, invece, ha sostenuto il docente durante la conferenza: in base alla sua tesi la famiglia è un’impresa a tutti gli effetti in quanto produce beni e servizi, è organizzata e sono presenti professionalità. In quest’ottica, se gestita in maniera adeguata, essa può diventare protoimpresa.
L’educazione e la ristorazione sono piccoli esempi di servizi che, sebbene nel pubblico siano a pagamento e abbiano anche un’importante domanda, rappresentano nella famiglia la ricchezza intrinseca, spesso celata.
In un periodo in cui le politiche del Welfare prevedono continui tagli, Bassi non propone più soldi per la famiglia o “agevolazioni” che possono cessare in qualsiasi momento, ma auspica una riorganizzazione in chiave economica, in cui la famiglia sia il punto principale su cui ripartire.
Basti pensare che la spesa per l’assistenza è una spesa non produttiva, ma se il destinatario di tale spesa non è l’individuo ma la famiglia, allora essa diventa produttiva in quanto produce capitale umano.
“Se un asilo compra i pannolini, può scaricarli dal proprio imponibile, mentre una famiglia non può” ha detto provocatoriamente Bassi.